Nell’ambito della giornata internazionale della donna, l’associazione Artisans du Monde de Nice ha organizzato, l’8 marzo 2008, una serata di sensibilizzazione e discussione aperta sul tema del commercio equo-solidale e dei diritti delle donne nel mondo.
La serata si è svolta al teatro Le Village (rue Clément Roassal, Nizza). E’ stato proiettato il film «Le beurre et l’argent du beurre», documentario di Philippe Baqué e Alidou Badini (2007). Hanno dato seguito al film le discussioni e scambi col pubblico. Il film tratta del percorso di una cooperativa di donne del Burkina Faso per commercializzare il burro di karitè da loro prodotto, sia tramite le reti di commercio tradizionali, sia tramite le reti del commercio equo e solidale. La discussione si è incentrata sul tema “Come può il commercio equosolidale contribuire al miglioramento dei diritti delle donne del Sud?”.
Testimonianze di attori del commercio equo-solidale hanno alimentato la discussione : l’associazione CEDD, che lavora con produttrici di burro di karité dell’associazione Zems Taaba in Burkina Faso; l’associazione Artisans du Monde Nice, in contatto con donne tessitrici di Cotzal in Guatemala; l’associazione Ph-Tec, che lavora con produttrici di feltro in Mongolia.
La serata è stata ricca di scambi culturali e solidali. Presente anche il media locale MyNice-TV per un’intervista a chi voleva esprimersi sul tema dei diritti delle donne. Si può consultare il filmato (vidéomaton) sul loro blog.
Purtroppo c’è ancora molto da fare fino al totale rispetto dei diritti di tutte le donne nel mondo. Dobbiamo continuare ad agire!
Seguono alcune informazioni, tratte dai dati dell’ILO 1998-1999 (Organizzazione Internazionale del Lavoro) da Artisans du Monde Nice, in occasione della serata dell’8 marzo 2008.
« L’uomo più povero è una donna »
1,5 miliardo di persone vivono ogni giorno con 1 dollaro o meno, la maggior parte sono donne.
Il divario tra uomini e donne poveri si è fatto sempre più profondo nell’ultimo decennio.
« La povertà delle donne : parlano i dati »
- 2/3 degli analfabeti nel mondo sono donne
- 80{edb0d2fa5423e4bc036da24d0632baa79e5f29b42eb802439b61d78caf39fb35} delle donne incinte in Asia sono anemiche
- Oltre il 32{edb0d2fa5423e4bc036da24d0632baa79e5f29b42eb802439b61d78caf39fb35} delle donne è confrontato a violenze domestiche
- 80{edb0d2fa5423e4bc036da24d0632baa79e5f29b42eb802439b61d78caf39fb35} dei rifugiati sono donne e bambini
- 4 milioni di donne e bambini sono vittime del traffico degli esseri umani a fini di sfruttamento sessuale
« Il beneficio del commercio equo-solidale per le donne »
Il commercio equo-solidale favorisce il riconoscimento sociale delle donne, e rende possibili cambiamenti di comportamenti nelle famiglie e nella società. Da casalinghe legate al marito e al suo stipendio, le donne diventano attrici dell’economia, capaci di decidere come gestire il reddito familiare.
Possono in particolare investire sul futuro permettendo ai figli, e soprattutto alle figlie, di andare a scuola. Le donne acquisiscono nuove competenze tramite corsi e formazioni: gestione, alfabetizzazione, educazione sanitaria, ecc.
Il commercio equo-solidale è un passo importante verso l’autonomia delle donne, ma non può essere l’unico mezzo per raggiungere la parità tra uomini e donne. Quest’ultime devono comunque, oltre al proprio lavoro, assumersi l’impegno delle faccende domestiche e dell’educazione dei figli. In ogni modo, il pieno riconoscimento dei loro diritti deve avvenire attraverso la legge.
Quali attrici e attori del mondo, noi dobbiamo operare per il miglioramento del tenore di vita e il riconoscimento dei diritti delle donne in tutto il mondo, specialmente mediante il commercio equo-solidale.